In Provincia di Parma per combattere il problema cinghiali è stata proposta la possibilità di abbattimento diretto da parte degli agricoltori, la creazione di un nucleo di “ausiliari” a supporto della Polizia provinciale, composto da Guardie volontarie, una squadra di controllo alle dirette dipendenze della Polizia provinciale, infine una convenzione col Centro di Lavorazione Parco per il conferimento dei cinghiali abbattuti.
Le proposte sono giunte in Provincia dal Tavolo di coordinamento ambientale, con il Presidente della Provincia Diego Rossi, i Delegati Andrea Mari (Caccia e Pesca) e Marco Trevisan (Ambiente), il Comandante della Polizia Provinciale Sergio Peri, presenti sindaci e assessori all’Ambiente del territorio, i responsabili di Arpae, Parchi del Ducato, Gal del Ducato, Stacp – Servizio Regionale Agricoltura, Caccia e pesca.
Il Delegato alla Caccia e Pesca Mari ha ricordato le problematiche sanitarie connesse alla fauna selvatica: i cinghiali possono portare peste suina classica e africana, i corvidi sono portatori di West Nile, Chikungunya e trichellosi, la nutria di leptospirosi. E ha auspicato che per gli agricoltori muniti di licenza di caccia possano sparare ai cinghiali che li danneggiano, come già accade in Lombardia. Il Delegato al’Ambiente Trevisan ha espresso la speranza che la Polizia provinciale possa anche intervenire in futuro per reprimere i reati ambientali, come l’abbandono di rifiuti.
Sono 5 le convenzioni attive con associazioni di volontariato, 123 i volontari coordinati in materia di caccia, pesca, ambiente, 1.552 i coadiutori coordinati per l'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica.