“Lo stambecco alpino: attualità e prospettive”. Questo il titolo dell'incontro organizzato ad Albino (BG) da Uncza e Fidc di Bergamo. Vi hanno partecipato molti cacciatori interessati alla gestione dello stambecco. Presenti anche numerosi politici, a partire dall’Assessore al Turismo di Regione Lombardia Lara Magoni, i consiglieri Paolo Franco e Roberto Anelli, oltre al Sindaco di Albino Fabio Terzi, fermi nella volontà di continuare a difendere la figura del cacciatore come vera sentinella del territorio.
A Bergamo, prima delle immissioni della fine degli anni 80, la specie era estinta da 3 secoli, ma la sua reintroduzione è stata una scelta vincente, con un unico grande punto di domanda degli ultimi anni. Nonostante l’attenzione da parte del corpo di polizia provinciale, è dal 2008 infatti che non viene più fatto un censimento, che in quell’occasione vide impegnate le province di Bergamo, Lecco e Sondrio, oltre agli stessi cacciatori e che fece segnare sul territorio delle Orobie ben 1026 stambecchi.
La specie registra infatti una crescita utile annua del 5%, come affermato nel corso del convegno. L’aumento degli stambecchi ha creato anche un aumento delle malattie, soprattutto per quanto riguarda le cheratocongiuntivite, ma senza dati allarmanti. In conclusione - si legge nel resoconto della Fidc di Bergamo - un nuovo censimento viene ritenuto fondamentale a più di dieci anni dall’ultimo, per poter prima conoscere e poi valutare un corretto approccio gestionale. Oggi la loro presenza è costante, e Maslana è la loro capitale, lambiscono le case, entrano in contatto con l’uomo: sono presenti esemplari di tutte le classi di età, femmine e piccoli vivono in zone più impervie, i maschi danno più confidenza e arrivano in zona urbanizzate".