La Provincia di Parma da 15 anni ha scelto la via dell'eutanasia per le nutrie. Risale ad allora infatti l'approvazione di un piano per il controllo della nutria con metodi non violenti, a cui pare abbiano aderito diversi comuni (Busseto, Colorno, Fontanellato, Polesine, Roccabianca, San Secondo, Sissa, Soragna, Unione di Sorbolo e Mezzani, Torrile, Trecasali, Zibello).
Le nutrie catturate vengono cioè uccise solo una volta stordite con il cloroformio. Come se la violenza si annullasse eliminando quei secondi di dolore inferti da uno sparo ad un animale. La politica non violenta della Provincia in realtà costa parecchio ai contribuenti, basti pensare che per ogni nutria catturata la provincia accorda 3 euro ai comuni, senza contare le spese per le gabbie, le attrezzature sanitarie e i costi di smaltimento delle carcasse. In altri comuni che non hanno aderito al piano, come Sissa, Fontanellato e Polesine si utilizza invece l'azione congiunta di catture e controllo diretto della specie, attraverso il coinvolgimento dei cacciatori che sono però tenuti a redigere un rapporto.