Cia Siena in una nota segnala "un’emergenza ungulati senza fine". Secondo gli agricoltori la presenza di cinghiali e caprioli in particolare sta portando all’abbandono di vigneti e della coltivazione di alcune varietà di cereali.
"Ci sono aziende che hanno abbandonato la produzione di alcuni tipi di cereali (anche grano) ed anche vigneti, in zone dove c’è bosco" commenta il presidente Cia senese Valentino Berni. Nelle zone maggiormente vocate della provincia si è provveduta con enormi costi da parte delle aziende a recintare il vigneto; ma nelle aree un po’ meno vocate, con 4-5mila metri quadri di vigneto, in molti casi si è deciso di lasciare la coltivazione del vigneto.
Il calo dei danni da ungulati, secondo Cia Siena è dovuto proprio a questo progressivo abbandono. Molte aziende hanno deciso di abbandonare la coltura, risparmiando così l’investimento iniziale, In questo modo si hanno meno coltivazioni e meno danni denunciati.
C’è poi il problema dei lupi e dei canidi "E’ diventato un problema anche di sicurezza, personale. Come si fa andare a fare due passi in campagna o nel bosco partendo da un agriturismo con il rischio di incontrare un lupo?" commenta Berni.
A creare preoccupazione poi c’è la futura Pac: "E’ più che una percezione che questo Psr per la nostra provincia sia stato ben più scarso in fatto di risorse rispetto al passato. Ora siamo inseriti in un territorio molto ampio ed anche il budget rispetto ad una passata distribuzione provinciale ne ha risentito; così il fondo regionale ha tagliato fuori molte aziende senesi, che non hanno opportunità per fare investimenti".