Il Tar della Toscana, sul ricorso di Lipu, Enpa, Lac, Lav, Wwf ha annullato la delibera di approvazione del calendario venatorio toscano 2018-2019, nella parte in cui, per le specie interessate all’apertura anticipata, viene prevista l’anticipazione della data di chiusura di “pari durata delle giornate concesse nell’apertura anticipata” anziché di durata corrispondente al periodo compreso tra l’inizio dell’apertura anticipata e l’inizio della stagione venatoria previsto dalla legge regionale; nonché nella parte in cui il termine del periodo di caccia alla beccaccia viene posticipato rispetto alla data del 10 gennaio 2019.
CCT: "motivazioni inaccettabili"
"Nonostante i nostri sforzi e l’impegno profuso durante tutte le fasi di consultazione - commenta in una nota la Confederazione Cacciatori Toscani - il Tar accoglie con motivazioni inaccettabili il riscorso presentato dagli animalisti, andando a confermare quello che era stato il pronunciamento del Consiglio Di Stato". Per la Cct si tratta di una sentenza semplicemente inaccettabile, dall’interpretazione assurda dell’arco temporale di caccia, alla chiusura anticipata della caccia alla Beccaccia. Secondo la CCT "si tratta di un precedente molto pericoloso che ripropone un attacco alla certezza del diritto sui calendari venatori di tutte le regioni e, pertanto, deve essere anche valutato a livello nazionale".
Il mondo venatorio toscano si è dunque subito messo in moto per studiare a fondo le motivazioni di tale pronunciamento, e valutare le future azioni in difesa di tutti i calendari venatori.
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