Sono stati assolti i 4 cacciatori piacentini finiti nei guai a causa di un divieto di caccia. Una guardia venatoria li aveva sopresi fuori di 120 m dal confine del territorio piacentino, a Spinadesco, in provincia di Cremona, in territorio non cacciabile.
La tabella che indicava la delimitazione del confine era caduta e si era spezzata. E' probabile dunque che i cacciatori non sapessero di aver sforato il confine. I quattro al momento del controllo hanno esibito un documento rilasciato dalla Provincia di Piacenza sul quale c’era scritto che quella mattina stavano eseguendo il piano di abbattimento del cinghiale. Dunque, secondo il difensore, "in mancanza delle tabelle non c’è la prova dello sconfinamento”. Il tribunale li ha assolti perchè il fatto non costituisce reato.
Ora ai quattro cacciatori dovrebbe essere restituito il porto d’armi, che era stato revocato fino alla pronuncia della sentenza.