A gennaio scorso, a seguito dell'incidente fatale sull'A1 causato dalla presenza di cinghiali, l'on. Tommaso Foti, di Fratelli d'Italia, aveva depositato un'interrogazione parlamentare che denunciava la incontrollata proliferazione dei selvatici, con particolare riferimento ai cinghiali. L'atto ispettivo invocava "un piano di abbattimento straordinario degli animali selvatici senza intralci amministrativi di sorta". A rispondere, ormai 4 mesi dopo, è stato il sottosegretario alle infrastrutture Michele Dell'Orco.
Il rappresentante del Governo, per quanto riguarda la sicurezza stradale, ha fatto sapere che “sono già stati attivati piani di manutenzione straordinaria, in accordo con i concessionari autostradali, procedendo anche alla sostituzione dei vecchi impianti anti-intrusione costituiti da una rete metallica di altezza 1,2 metri, con una rete anti faunistica dotata di un prolungamento a terra, costituito da rete elettrosaldata annegata per almeno 30 cm nel terreno”.
Dell’Orco ha inoltre ha ribadito la volontà del Governo di mettere mano alla legge sulla caccia, la 157/92, sostenendo che “è necessario agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci a breve termine, ma soprattutto che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo”. Il parlamentare di Fratelli d'Italia ha condiviso la necessità di una modifica significativa della legge che regolamenta l’attività venatoria. “Gli attuali piani per l’abbattimento dei cinghiali – per Foti – hanno una portata limitata e non sufficiente a fare fronte all’emergenza legata alla eccessiva proliferazione degli ungulati. Si giunga dunque in tempi rapidi ad una soluzione efficacie altrimenti il prossimo inverno ci ritroveremo nella medesima situazione".