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News CacciaLegittima difesa, Avvenire attacca i cacciatori venerdì 29 marzo 2019 | | Incredibile ma vero, c'è anche chi utilizza la notizia dell'approvazione definitiva della legge sulla legittima difesa per sferrare un nuovo attacco alla caccia. Il quotidiano l'Avvenire pubblica oggi l'articolo Difesa «sempre legittima». Ma in Italia uccide più la caccia della rapina a firma di Maurizio Fiasco, in cui si porta in evidenza che, a fronte di 19 omicidi nel 2016 a scopo di furto o rapina, si contano ben 31 morti per la caccia.
L'attacco frontale è ovviamente al Governo, che da una parte invoca il tema sicurezza e poi non si preoccupa di tutelare i cittadini dai “grilletti facili” dei “cacciatori ebbri di grappa già all'alba”, come astutamente scrive Fiasco demonizzando la figura del cacciatore.
Siamo alle solite dunque. Quei morti sono, manco a dirlo, quelli conteggiati dell'Associazione Vittime della Caccia, che come ormai noto, tiene conto di tutti gli omicidi e gli incidenti commessi con armi cosiddette "da caccia", indipendente dal fatto che queste siano legalmente o illegalmente detenute e usate per la caccia o per altro, come ad esempio l'omicidio volontario.
A tal proposito giova ricordare i dati della ricerca “Sicurezza e legalità: le armi nelle case degli italiani” curata dall’Università Sapienza di Roma, da cui si evince che negli 11 anni analizzati solo un omicidio su venti è stato commesso con armi legalmente detenute. Tra questi, il 2,45% si è verificato per eccesso di difesa. E da cui emerge chiaramente che tra i detentori legali di armi, inoltre, il numero di omicidi è più basso del 20% rispetto alla popolazione generale. Il che significa, senza giri di parole, che cacciatori e tiratori sportivi, grazie anche all'attuale sistema di controllo dei requisiti psico fisici, sono una categoria particolarmente affidabile.
Strano anche che ad essere citati sono i dati del dossier della stagione 2017 – 2018. Non si capisce perché infatti, avendo a disposizione i dati definitivi dell'ultima stagione venatoria (calo netto degli incidenti di caccia), il quotidiano romano prenda in esame – senza un minimo di spirito critico nei confronti di un'associazione di parte, che pubblica dossier poco chiari e farraginosi - quelli relativi a due stagioni fa. Ricordiamo, per amor di verità, i dati relativi agli incidenti avvenuti durante l’ultima stagione di caccia: 12 decessi e 50 feriti (rispettivamente -33% e – 17% rispetto alla scorsa stagione venatoria). Nel dettaglio, gli incidenti mortali che hanno coinvolto i cacciatori sono stati 10 (83% del totale), mentre quelli che hanno coinvolto i non cacciatori sono stati 2 (17% del totale). I ferimenti dell’ultima stagione hanno coinvolto per il 74% dei casi cacciatori (37 feriti) e per il rimanente 26% dei casi non cacciatori (13 feriti).
Estrapolazioni forzose, per dimostrare l'indimostrabile da parte di organizzazioni che vivono di questo e su questo creano un consenso a cui collegano lucrosi finanziamenti, in gran parte tratti dalle entrate fiscali.
Per una visione più articolata, si rimanda ai dati Istat.
Report Istat 2018 Report Vittime Omicidi
Report Istat 2017 Delitti, imputati e vittime dei reati
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