La commissione Politiche economiche ha dato parere positivo al Calendario venatorio 2019 - 2020, con la contrarietà delle opposizioni. Calendario che, come hanno spiegato i tecnici, rispecchia in gran parte quello della scorsa stagione venatoria. Le variazioni riguardano i piani di gestione, non più contenuti all’interno del Calendario dopo l’approvazione del Piano faunistico regionale, e la caccia agli ungulati, i cui limiti temporali sono stati spostati in avanti nelle zone in cui il loro numero è tale da provocare ingenti danni all’agricoltura.
Molte le critiche arrivate dai banchi della Leganord: “L’unica lieta notizia è che questo è l’ultimo Calendario venatorio che farete. Come sempre sulla caccia l’Emilia-Romagna parte alla rovescia: avete redatto il Piano faunistico prima di revisionare la legge regionale e ora avete stilato il Calendario prima di approvare i regolamenti. Le associazioni da tempo chiedono di portare, per esempio, la caccia alla beccaccia fino al 31 gennaio, rispetto all’attuale 19 gennaio. Ma anche quest’anno non avete cambiato. Questo calendario è un riadattamento dei diversi calendari fatti di recente”. E ha aggiunto: “Dovevate ridurre gli Atc, mettere mano alla legge 8 e invece gli Atc vengono prorogati e rinnovati prima delle elezioni. Non avete avuto mai la volontà di andare incontro alle esigenze dei cacciatori. Deve far riflettere il calo dei cacciatori e il loro progressivo invecchiamento. Questo calo crea grossi problemi e danni maggiori alla fauna”. Linea sposata anche da un consigliere del Gruppo misto: “È stata persa un’occasione per ridare dignità alla funzione venatoria e rimetterla al centro dell’azione della Regione”.
Parole a cui ha risposto il Partito democratico che ha invitato a non essere così certi che sia l’ultimo anno che verrà redatto da questa maggioranza il Calendario venatorio: “In Romagna si dice, giocando a Marafone-Beccacino, ‘ridere fino in fondo'”. i dem hanno poi rivolto un invito all’esecutivo: “Tenete in considerazione le proposte costruttive inviate”.
La presidente della Commissione ha ricordato come sia importante rinnovare i consigli degli Atc per ridare “legittimità e riportare entusiasmo”.
Infine, i tecnici hanno precisato che il termine al 19 gennaio della caccia alla beccaccia è più largo di quello che Ispra indica (31 dicembre) e che tutte le Regioni che hanno portato la chiusura al 31 gennaio hanno visto il proprio Calendario impugnato: “Il Tar ha poi spostato la chiusura al 10 gennaio”. E sugli Atc: “Non c’è alcuna proroga. Si tengono in considerazione le volontà dei territori. Solo Ferrara, Modena e Reggio Emilia hanno deciso di discutere sulle riperimetrazioni. Gli altri territori provinciali hanno richiesto di non variare né l’estensione degli Atc né il loro numero”.