Dopo il recente incontro con la Regione sul calendario venatorio 2019 - 2020, la Confederazione Cacciatori Toscani esprime alcune valutazioni e orientamenti che prossimamente saranno posti all’attenzione degli uffici competenti.
A cominciare dalla preapertura. "In attesa di un pronunciamento del Consiglio di Stato su ricorso presentato da Federcaccia e CCT", si propongono le date 1 e 8 settembre alla specie Tortora, Storno e Corvidi (Cornacchia Grigia, Gazza, Ghiandaia). Sempre per le stesse date, si propone la possibilità di valutare anche l’inserimento del prelievo della tortora dal collare e piccione in rispondenza anche alle necessità di limitare i danni alle produzioni agricole e per ragioni igienico sanitarie.
Per il colombaccio, scrive Cct, "occorre garantire la massima certezza del diritto per il prelievo nel rispetto dell’arco temporale previsto dalle linee guida", pertanto si propone apertura alla terza domenica di settembre e termine al 31 gennaio, così come proposto dalla Regione. Tale periodo consente infatti di esercitare un prelievo compatibile con la biologia della popolazione ed evitare possibili danni al contingente svernante in caso di eventuale prolungamento del periodo di prelievo.
Per la caccia al Cinghiale nella forma del prelievo in braccata nelle zone vocate, si propone di mantenere ferma l’impostazione ormai applicata da anni in Toscana. Apertura dal 1 Novembre al 31 Gennaio con possibilità, nel rispetto dell’arco temporale massimo, di eventuali aperture differenziate in alcune province toscane.
Tornando ai migratori: "sull'allodola, vogliamo nuovamente richiamare quanto già evidenziato lo scorso anno in una nota inviata all’ assessore Remaschi. In riferimento al punto 3 della delibera n° 767 del 09.07.2018 relativa al Calendario venatorio si precisa che il Piano di Gestione Nazionale dell’ Allodola al comma 4 del punto 6.2.2 “Sostenibilità del prelievo venatorio” prevede: Adozione di carnieri (giornaliero e massimo) differenziati tra i cacciatori di allodole specialisti o occasionali. Le Regioni interessate possono promuovere la specializzazione del cacciatore e la differenziazione dei carnieri (fino ad un massimo di 20 allodole giornaliere e 100 annuali per cacciatori specialisti. Considerato che la Regione dispone di tutti i dati richiesti da Ispra, si ritiene opportuno che la Regione secondo quanto indicato da Ispra approvi un nuovo atto individuando i cacciatori di AllodoleSpecialisti, sulla base delle Allodole da richiamo legalmente detenute o titolari di appostamenti fissi alla minuta selvaggina in zone vocate alla specie in oggetto; in tal caso, tali cacciatori potranno prelevare i 20 capi giornalieri e 100 annuali".
"Altra criticità su cui esprimere un orientamento riguarda il prelievo della Beccaccia alla luce di quanto verificato nella passata stagione venatoria a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato e successivamente ribadito dal TAR Toscano. Nel merito, vogliamo nuovamente evidenziare come la Regione possa avvalorare dal punto di vista tecnico scientifico, la possibilità di un prelievo della specie oltre la data del 10 gennaio. Una posizione che si ricollega alla stragrande maggioranza dei Calendari Venatori Regionali e ampiamente legata ai principi di conservazione della specie. Per tale ragione appare condivisibile la proposta della Regione dove viene indicata la data del 31 gennaio per il prelievo della specie. Tale indicazione dovrà essere supportata dagli studi e dai dati scientifici in possesso della Regione Toscana".
Infine CCT esprime la propria contrarietà sulla proposta avanzata dagli uffici regionali di rendere obbligatorio l’uso della App Toscaccia e del Tesserino Venatorio digitale in sostituzione di quello cartaceo per i cacciatori nati successivamente alla data del 1.1.1960. "Pur comprendendo i vantaggi e l’importanza della raccolta dati e fermo restando il nostro impegno, passato e futuro, nella sensibilizzazione dei cacciatori per l’uso del tesserino venatorio elettronico - sottolinea la Confederazione - , non possiamo che esprimere una netta contrarietà alla possibilità di rendere obbligatoria tale scelta ai cacciatori. Un disagio e un aggravio potenziale di costi (data la tipologia di smart phone compatibile) che non può essere scaricata sui cacciatori in ragione di presunti risparmi sulla stampa del documento cartaceo. Una cultura ed un uso consapevole della tecnologia può e deve essere creata e promossa con intelligenza e supporto ma non certamente imposta!" conclude CCT.