Sono ben 12 mila gli ungulati (cervi e caprioli) che saranno abbattuti durante la stagione di caccia nel territorio altotesino. Un numero alto, in continua crescita, che dà la misura della preoccupazione per la crescita della popolazione di cervi.
Tale incremento rappresenta un rischio per le zone devastate dalla tempesta Vaia di fine ottobre. Secondo quanto riferisce il quotidiano Altoadige.it sarebbe stato proprio il Direttore dell'Ufficio caccia della Provincia di Bolzano a parlare di un problema per la ricrescita del bosco. Gli ungulati, come noto, si cibano delle giovani piante e degli arbusti sopravvissuti alle raffiche di vento.
"I piani di prelievo hanno soglie molto alte - spiega Luigi Spagnolli - , soprattutto per quanto riguarda i cervi, per invertire una tendenza che vede, secondo i dati faunistici, una presenza eccessiva di questi ungulati sul territorio dell'Alto Adige. In particolare, nelle zone colpite dal maltempo, si cercherà di intervenire tempestivamente ed in modo mirato per evitare che gli alberi vengano immediatamente divorati".