“Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente in merito all'istituzione del Parco nazionale degli Iblei, in Sicilia". Lo annuncia in una nota il Senatore Francesco Bruzzone, il quale segnala una serie di manifestazioni di cittadini siciliani contro l'istituzione del Parco. Sono passati 12 anni dall'emanazione della norma che lo ha previsto e i finanziamenti sono scaduti. L'iter è stato ripreso ora senza interpellare i cittadini, che ora si ribellano.
"I cittadini delle tre province Siracusa, Ragusa e Catania, costituiti in un comitato spontaneo denominato “Sicilia nostra”, in rappresentanza delle categorie degli allevatori, agricoltori, imprese rurali, associazioni venatorie, assoarmieri, associazioni tiro a volo, gruppi cinofili e tutte le aziende con interessi sull'intero territorio - spiega Bruzzone -, stanno esternando il malessere di tutti coloro che hanno a cuore il mantenimento del territorio affinché possa essere liberamente fruito dai siciliani: i cittadini coinvolti lamentano il mancato ascolto delle loro esigenze di vita quotidiana e la mancata spiegazione dei vantaggi e svantaggi che si determinerebbero a seguito ai divieti e vincoli che verrebbero applicati all'edilizia e alla conduzione delle aziende agro pastorali, al mondo venatorio e a tutto l’indotto connesso con tali attività; ciò anche tenendo conto che le aziende agricole interessate sono molte di più rispetto a quelle presenti nel 2007; alla cittadinanza, inoltre, spaventa l’inevitabile rarefazione delle attività umane che provocheranno un impoverimento dei territori non solo di quelli montani al di sopra dei 1000 m ma già di aree ad altezze contenute di circa 60-70 m; soprattutto gli allevatori delle tre province Siracusa, Ragusa e Catania, che già lamentano la mancanza di reddito con una produzione di 25 litri di latte al giorno, temono l’imposizione dell’esclusivo allevamento di bestie autoctone che abbasserebbe la propria produzione a soli 8 litri al giorno".
"Per questo motivo - spiega Bruzzone - , ho rivolto un’interrogazione al ministro competente, per conoscere quali siano le sue intenzioni al riguardo e per sapere se il ministro, a distanza di 12 anni dall'emanazione della legge 222 del 2007, non ritenga doverosa una nuova ed esaustiva indagine sul territorio interessato e sulle esigenze della popolazione, e una nuova istruttoria tecnica con la riacquisizione dei pareri degli enti e dei soggetti interessati, nel rispetto delle leggi citate in premessa”.