A Trento le associazioni animaliste hanno appena presentato ricorso contro il provvedimento della Provincia che abolisce il Comitato faunistico venatorio. Lo hanno firmato Wwf, Lipu, Enpa, Pan-Eppaa, Legambiente, Lav e Lac, sostenendo l'incostituzionalità della norma, visto che non rientrerebbe tra quelle di competenza provinciale.
Viene contestata anche la decisione di eliminare l'organo sulla base della volontà di ridurre la spesa pubblica, che secondo le associazioni si aggirerebbe sui 1500 euro l'anno. Illegittimo sarebbe anche il nuovo tavolo faunistico, visto che la giunta provinciale non avrebbe potere di istituire nuovi organismi.
Secondo le associazioni in questo modo viene rimossa la partecipazione delle istanze ambientaliste, rimettendo tutto alla gestione amministrativa e politica. Queste verrebbero di fatto escluse nelle fasi di redazione del calendario venatorio, il che contrasterebbe con le disposizioni di diritto internazionale, recepite tanto a livello unionale, quanto nazionale.
Ribatte l’assessore alla caccia Giulia Zanotelli: "Le associazioni ambientaliste hanno tutto il diritto di fare ricorso contro la decisione, ma come Provincia confermiamo la correttezza e la fondatezza della decisione. Sul fronte del coinvolgimento dell’ambientalismo, la legge prevede il tavolo per la caccia e quella poi del Casteller che contempla il loro contributo".