Ph colombaccio: Giordano Tognarelli
Si può dire che è una vera bomba che è appena caduta sul mondo della caccia inglese. Non sarà più consentito ai farmers effettuare il controllo delle specie opportuniste, come colombacci e altri colombiformi, corvidi, oche ecc. D'ora in poi, se desiderano effettuare questi controlli, gli agricoltori dovranno fare una richiesta volta per volta.
Furiosa la reazione da parte degli interessati, che paventano una rapida distruzione delle loro coltivazioni, proprio in questo periodo molto vulnerabili. Veniamo ai fatti, così come li descrive il direttore generale di BASF, l'associazione dei cacciatori del Regno Unito.
Natural England, l'ente pubblico emanazione dal Ministero dell'Ambiente, tipo la nostra ISPRA, è riuscito a revocare - con applicazione immediata - tre licenze generali che fino ad oggi autorizzavano l'abbattimento e la cattura della maggior parte delle specie "dannose" sul suolo inglese. Queste licenze riguardano 16 specie di uccelli, tra cui corvi, taccole, gazze e colombacci. Ciò significa che chiunque abbia bisogno di ridurre la presenza di una di queste 16 specie dovrà richiedere un permesso individuale al Governo. Compreso i colombacci, oggetto di un'attività venatoria piuttosto sentita. Stessa richiesta, sembra debba essere fatta, da parte dei singoli cacciatori. Salvo burocrazia.
La BASC sta attualmente lavorando a stretto contatto con tutte le organizzazioni rurali, ma anche con l'ente di riferimento, per trovare una soluzione a questo importante problema. Fornendo anche indicazioni pratiche agli associati e ai farmers e intervenendo presso sui parlamentari affinché il segretario all'ambiente Michael Gove MP intervenga per risolvere il caos sopravvenuto all'intasamento della reraltiva rete informatica che non riesce a gestire il volume delle domande.
Ma a detta dell'interessato, le "licenze generali assolutamente indispensabili per la protezione delle colture, degli ovini (agnelli e capretti) appena nati e della protezione delle specie inserite nella Red List della IUCN. Al proposito, sembra che a breve Natural England debba emettere nuove disposizioni per risolvere il problema.