L'associazione Ascn (Associazione Siciliana Caccia e Natura) ha scritto all'assessore alla caccia Giovanni La Via chiedendo chiarimenti in merito alle intenzioni della Regione siciliana di costituire l'Oasi di Ponte Barca in territorio di Paternò (CT), zona già per altro inserita tra i Sic e le ZPS in ottemperanza delle disposizioni comunitarie Rete Natura 2000.
“Ella condividerà con noi – scrive Ascn- che l’aggiungere un ulteriore e formale vincolo nell’identica area protetta non soddisfa alcuna necessità di tipo ambientale mentre comporta ulteriori costi e adempimenti per l’Amministrazione da Lei presieduta, Amministrazione che è già in gravi difficoltà, non riuscendo a svolgere nei tempi e modi corretti gli adempimenti previsti dalla legislazione vigente; ci limiteremo a ricordarle i recenti, troppi, ricorsi subiti da parte delle associazioni ambientaliste, per non aver adempiuto le suddette prescrizioni”.
L'associazione inoltre sottolinea che “l’istituzione di tale oasi è in aperto contrasto con la legge regionale vigente, considerata la relazione della R.F.V. di Catania che, con nota protocollo n° 2333 del 17/10/1977, con dovizia di particolari e documentazione allegata, aveva evidenziato come la superficie preclusa alla caccia ai sensi dell’art. 14 della L.R. n° 33/97, era pari al 64% della superficie agro-silvo-pastorale, anche, considerata la presenza, a brevissima distanza, di altra oasi denominata appunto: “Oasi del Simeto” di circa 1735 ha”.
“Infine, - conclude il presidente di Ascn Francesco Lo Cascio - tale oasi costituirebbe l’ennesima, ulteriore penalizzazione per gli agricoltori, i cacciatori, i pescatori sportivi e tutto il comparto commerciale della provincia che non potranno mai accettarla, considerandola, giustamente, del tutto inutile”. “Riteniamo non solo del tutto assurdo la paventata costituzione dell’Oasi denominata Ponte Barca, rispondente, semmai, a logiche clientelari, ma consideriamo necessario ridisegnare l’attuale territorio provinciale sottoposto a stretto vincolo, riportandolo al 25% così come recita la legge regionale 33/97 e la legge quadro 157/92”.