La Confederazione Cacciatori Toscani ha inaugurato la nuova sede di Certaldo in provincia di Firenze. Una struttura moderna ed efficiente che si propone come punto di riferimento per l'intera Val d’Elsa.
Gli onori di casa sono stati fatti oltre che dal Presidente Federcaccia di Certaldo Claudio Marchi, dal Presidente della Federcaccia di Firenze Simone Tofani che davanti ad una sala gremita, ha ricordato di come questo sia solo il primo dei tanti passi che dovranno essere fatti per arrivare alla costituzione di numerosi sedi come quella del borgo fiorentino.
Questa sede sarà il centro di tanti servizi rivolti ai cacciatori oltrechè un luogo aperto alle espressioni del territorio e della comunità locale, all'insegna dell'unità associativa. Uno sportello sulla Val d’elsa che ha l’ambizione di divenire centro di socialità, formazione e promozione sociale e culturale.
Marco Romagnoli, Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani ha ricordato come la costituzione delle CCT territoriali non è che l’ennesimo passo volto in una direzione ben precisa; quella dell’Unità del mondo venatorio. Un percorso quanto mai necessario per rilegittimare la caccia nella società al fine di poter affrontare e vincere la sfida culturale dell’opposizione al becero animalismo ed al fronte anti-caccia.
A nome dell’ARCT (Associazione Regionale Cacciatori Toscani) è intervenuto Matteo De Chiara che ha richiamato l’attenzione sulle questioni impellenti che riguardano il mondo venatorio. I ricorsi degli animalisti, le vessazioni e la marginalità che l’attività venatoria è costretta a subire nonostante la storia, la tradizione ed il proprio valore; tutte sfide che necessitano di un mondo venatorio unito, forte e scientificamente all’avanguardia. Proseguendo poi con un doveroso richiamo alla necessità di recuperare i rapporti con le istituzioni, ha messo in evidenza come la sinergia sviluppatasi a Certaldo dovrebbe essere presa ad esempio.
Considerazioni riprese anche negli interventi dell’Assessore Jacopo Arrigoni e del Sindaco Giacomo Cucini che elogiando l’opera dei cacciatori nella gestione faunistico ambientale hanno ricordato di come questo modo di operare porti benefici al territorio e che l’unità del mondo venatorio rappresenti un valore per la gestione faunistica e ambientale.