Con la scusa della protezione animale, il Movimento 5 Stelle tenta l'abolizione dell'articolo 842 del Codice Civile, che consente ai cacciatori di entrare nei terreni privati non recintati. La norma, senza spiegazione alcuna della ratio per cui è proposta, è inserita all'articolo 12 del ddl Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al codicecivile, nonché altre disposizioni in materia di tutela degli animali, denominato #ProteggiAnimali.
La presentazione ufficiale è stata fatta ieri in Senato in una conferenza stampa con il primo firmatario della proposta, il Senatore grillino Gianluca Perilli, e i Ministri Costa (Ambiente), Bonafede (Giustizia) e Grillo (Salute). "Il nostro obiettivo - ha detto Perilli - è attuare una semplice rivoluzione concettuale: far diventare oggetto della tutela direttamente l’animale e non più l’uomo legato emotivamente o sentimentalmente allo stesso”.
Secondo il Ministro Costa la legge fornisce gli strumenti giuridici alle autorità e per questo è un salto di qualità in direzione della vera tutela animale. Con questa e altre leggi, ha detto, “stiamo cercando di ribaltare il paradigma per cui la natura sia sottoposta necessariamente alle attività antropiche, non sarà più così. La tutela animale ed ambientale avrà una dignità propria”.
Il testo, attualmente alla Commissione Giustizia del Senato, secondo Perilli, sarà calendarizzato a breve per le prime discussioni. Tra le altre cose prevede il divieto assoluto di utilizzo degli animali in spettacoli, dunque abolisce il circo con gli animali.
Durante la conferenza stampa, partecipatissima da esponenti animalisti, è stato affrontato anche il tema dei reati di bracconaggio. Walter Caporale, di Animalisti Italiani ha avanzato il dubbio che su questo tema si troverà l'opposizione della Lega, probabilmente riferendosi proprio all'abrogazione dell'842. Dal grillino Perilli è arrivata subito una rassicurazione “la lotta al bracconaggio è nel contratto di Governo, siamo fiduciosi di poter andare avanti”.
I contrasti con la Lega sono stati citati anche dalla giornalista Ansa che ha chiesto lumi sull'approvazione del Piano Lupo, ancora non calendarizzato in Conferenza Stato Regioni. Ha risposto il Ministro Costa, assicurando che se qualche problematica c'è non è sui contenuti ma sui dati (censimenti lupi e ibridi) sui quali intervenire. “Noi proponiamo come riferimento Ispra, perché è lo Stato. Va benissimo che le università collaborino ma i dati li fornisce Ispra” ha detto Costa.
Vediamo alcune modifiche che riguardano le attuali disposizioni sulla caccia in caso di violazioni. Oltre alla già gitata abolizione dell'842, il testo prevede la sospensione a sei anni dell’attività venatoria in caso di condanna e l'interdizione perpetua in caso di recidiva. Quanto alle sanzioni amministrative, la proposta aumenta tutti gli importi delle sanzioni pecuniarie. Riguardo alle sanzioni penali aumenta le pene e, soprattutto, trasforma la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda nella pena congiunta dell’arresto e dell’ammenda, con conseguente inapplicabilità dell’istituto dell’oblazione. Non solo, viene eliminata del tutto la possibilità di detenere e utilizzare uccelli come richiami venatori.