“Esprimo stupore a seguito della presentazione del ddl contro il maltrattamento degli animali su iniziativa del sen. Perilli (M5S), poiché a questo importante tema si è voluto affiancare il tema dell'attività venatoria, che non può essere trattato in questo contesto". Così il Senatore Francesco Bruzzone, vice presidente commissione Ambiente a Palazzo Madama, interviene sulla Proposta di Legge "Proteggi Animali".
Spiega il senatore: "tutti vogliamo bene ai nostri animali da affezione ed è giusto prevedere norme contro il loro maltrattamento: non è però pensabile che tali propositi vadano a invadere il campo dell’uso della carne per scopi alimentari ivi incluse le varie forme di prelievo venatorio che sono consentite nel nostro paese. Si propone addirittura la cancellazione dell’art. 842 del codice civile che esiste da sempre nel nostro Paese e che rappresenta una sorta di aspetto storico culturale da mantenere".
Continua Bruzzone: "Il ddl prevede un esagerato inasprimento delle sanzioni tese a proteggere animali come nutrie o storni presenti nel nostro Paese in modo eccessivo e noti soltanto per gli ingentissimi danni che arrecano. Anziché proporre soluzioni per ridurre il numero degli animali nocivi opportunisti presenti, si propongono indirettamente forme di tutela tramite l'istituzione di pesantissime sanzioni penali: è un controsenso".
Secondo Bruzzone "gli inasprimenti di pena sarebbero da proporre per chi spaccia droga e vende morte fuori dalle scuole, non per chi va a caccia. Altrettanto grave è la volontà espressa nel ddl di cancellare tradizioni usi e costumi locali presenti in molte aree del paese in nome di un falso ambientalismo da salotto molto attento ai sentimenti ma assai lontano dalla reale tutela dell'ambiente naturale".
Infine una stoccata al Ministro Costa: "Spiace apprendere che questo ddl abbia ricevuto il sostegno del Ministro dell'Ambiente - scrive Bruzzone - , che certamente non è nuovo a esprimere posizioni poco europee e poco condivisibili in materia di gestione della fauna selvatica. Sono pronto a presentare una proposta di legge per la gestione della fauna selvatica che tenga conto delle vere realtà ambientali del nostro paese e di una corretta tutela di quella fauna selvatica che lo richiede; al tempo stesso per gli animali presenti in soprannumero nel nostro Paese, anche se formalmente dichiarati potetti, sarà necessaria una modifica della normativa vigente per consentire l'intervento dell'uomo sia sotto forma di attività venatoria che di attività di controllo. Abbiamo tutti a cuore gli animali, ma è giusto anche pensare agli esseri umani e alle loro attività”.