Il Senatore Francesco Bruzzone è intervenuto oggi in aula nel corso della discussione sul Decreto legge rilancio settori agricoli in crisi, sul tema dei danni della fauna selvatica. "In alcuni casi - ha detto Bruzzone -, addirittura impedisce lo svolgimento di storiche forme agricole naturali, quelle più naturali e più lineari".
Un problema che riguarda tutta l'Italia, affrontato dallo stesso Bruzzone con un disegno di legge di modifica alla 157, che, ha ricordato il senatore della Lega all'aula, risale al 1992, quando la fauna selvatica era di natura diversa, quando certe forme di fauna selvatica di impatto sul mondo agricolo non erano presenti. Le modifiche non sono più rinviabili, secondo Bruzzone.
"Lo dico a tutti; lo dico anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle che, ripetutamente, hanno dato segnali contrari rispetto alla soluzione di questo tipo di problema. Cito l'ultimo caso, che ha creato un po' di arrabbiature anche all'interno del mondo agricolo, perché la risposta per la gestione della fauna selvatica che reca danni non può passare attraverso l'inasprimento delle sanzioni penali per chi abbatte una nutria piuttosto che uno storno. La soluzione deve essere di altra natura e non può passare attraverso sanzioni penali per chi fa uso di esche per combattere i topi", ha proseguito il senatore ligure.
"Sono cose che ho letto recentemente, signor Presidente, in una proposta di legge che va nella direzione opposta rispetto al problema, che mi auguro al più presto possibile venga affrontato con una importante modifica della legge nazionale n. 157 del 1992 che vada in questa direzione, come peraltro auspicato anche dall'ordine del giorno presentato dal relatore Vallardi", ha concluso il senatore Francesco Bruzzone.