La Confederazione Cacciatori Toscani ha tenuto un'assemblea a Rosignano (Li) per parlare dell'avviato iter di istituzione del Parco regionale dei Monti Livornesi. Al centro del dibattito le possibili prescrizioni relative alla regolamentazione sia delle aree sottoposte al vincolo di Parco regionale che alle aree contigue.
La Confederazione si presenterà al confronto istituzionale chiedendo un incontro urgente all’Assessore Regionale dell’ Ambiente Federica Fratoni.
Di seguito riportati i punti centrali delle proposte che saranno sottoposte alla Regione:
- Attenta revisione delle Aree Contigue individuate, al fine di limitare al massimo l’incidenza con l’esercizio venatorio. Il corridoio tracciato per collegare le due Aree protette dei Monti Livornesi, potrebbe essere oggetto di una attenta riperimetrazione, pur mantenendo integro l’aspetto di uniformità territoriale (non è detto che gli istituti Rete Natura 2000 debbano necessariamente essere parte integrante delle Aree Contigue). Tale revisione si rende opportuna, quanto necessaria, per evitare in zone altamente interessate dall’attività venatoria, le possibili forme di limitazione previste dall’art 11 della L.N. 394/91 dal Decreto 184/2007, criteri minimi uniformi per le misure di conservazione delle ZPS, ZSC dove all’art 5 comma 1 si prevedono una serie di misure inderogabili valide per tutte le tipologie di ZPS;
- Precise garanzie all’interno del futuro regolamento di gestione, affinchè in dette aree contigue siano evitati effetti di ulteriore regolamentazione della caccia. In particolare dovranno essere garantite misure di salvaguardia rispetto a:
- Numero degli appostamenti fissi esistenti e possibilità di trasferimento della concessione per il futuro e/o della possibilità di variazione per tipologia;
- Mantenimento della caccia in braccata alla specie cinghiale e mantenimento delle competenze attuali affidate all’ATC nell’organizzazione dei distretti, e dell’organizzazione delle battute tramite assegnazione alle squadre di caccia;
- Accessi alle aree contigue garantiti a tutti i cacciatori iscritti all’ATC per le varie forme di caccia;
- No a limitazioni sui termini dell’attuale Calendario Venatorio Regionale sia in ordine ai tempi di caccia, che alle specie cacciabili ed alle forme di caccia.
- A seguito della recente approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente del Piano Lupo, attualmente depositato presso la Conferenza Stato Regioni, si presenta un nuovo potenziale pericolo per quanto attiene la caccia in braccata al cinghiale nelle aree contigue. Infatti, al punto azione 1.3 del Piano Lupo vengono previste forti limitazioni per l’esercizio della braccata nelle aree contigue ai Parchi Nazionali Regionali con una graduale estensione a tutte le aree critiche per la specie Lupo. Se tale impostazione del Ministero non sarà ribaltata dalle Regioni (Toscana in primis) in via indiretta, la caccia al cinghiale in braccata sarà nei fatti praticamente inibita in dette aree.
- Garantire una rappresentanza costante del mondo venatorio nelle sedi di confronto con il futuro Ente di gestione del Parco. Il mondo venatorio al pari di quello agricolo dovrà essere parte integrante della comunità del Parco e avere titolo a partecipare alla vita del Parco ed alle scelte strategiche di natura gestionale e dei regolamenti.