Il telegiornale di punta delle reti mediaset, il Tg5, nella seguitissima edizione delle 20, ieri sera ha confezionato un servizio in puro stile brambilliano. A partire dalla riforma della legge 157/92 appena proposta dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), si arriva ad affermare che le nutrie dovrebbero essere lasciate libere di crescere e proliferare, rientrando queste tra gli animali “con i quali è necessario imparare a convivere”.
Peccato che l'Italia, dopo anni di colpevole negligenza, ha dovuto adeguarsi alla battaglia europea per l'eradicazione di questa specie, considerata nociva e invasiva, nonché un pericolo per la biodiversità e i delicati equilibri ambientali. La loro gestione dunque non solo è auspicabile ma addirittura necessaria e non rinviabile. Discorso a parte per cinghiali, daini e volpi, che gli agricoltori vorrebbero veder meglio gestiti per limitare i danni. Che quando queste specie proliferano costituiscano un serio problema, non è una tesi, ma un dato di fatto. Una realtà che solo chi è in malafede o estremamente disinformato può ignorare. Resta da chiedersi se anche qui ci sia stato lo zampino della Brambilla, che come ben sappiamo, da anni utilizza le reti di Berlusconi per portare il credo animalista nelle case degli italiani.
Il servizio contiene altre chicche palesemente anticaccia. Lo abbiamo trascritto per voi.
"Allarmi! Allarmi! Periodicamente rimbomba il grido di chi vuole armarsi contro la fauna selvatica, che in quanto bene indisponibile dello stato fino a prova contraria è intoccabile. E infatti la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) stavolta va direttamente al punto e presenta a Camera e Senato una proposta di modifica della legge 157/92. In sette punti la proposta scardina la legge sostituendo il concetto di protezione con quello di gestione della fauna selvatica. Ora, se è vero che i cinghiali sono ovunque, crescono di numero e procurano il 95% dei danni all'agricoltura, è anche vero che la causa principale di questa situazione sono le immissioni scriteriate degli anni passati e i ripopolamenti fai da te ad uso e consumo proprio di quei cacciatori che oggi si vedrebbero premiati dalla controriforma presentata dalla Cia, che per altro include negli animali da gestire anche daini, volpi, nutrie. Tutti animali con i quali è necessario imparare a convivere piuttosto che prevedere abbattimenti di massa. E se imparassimo a guardare un po' più in là del nostro naso vedremmo un mondo che sta morendo. L'ultimo allarme, questo sì dell'Onu, parla di un milione di specie a rischio estinzione e solo a causa della pressione umana".
E proprio l'Onu, mette fra le cause degli squilibri della natura le specie invasive non autoctone, che quelli del TG5 vorrebbero acuisire fra gli animali con cui allegramente convivere.