E' di questi giorni una nota dell'Arci Caccia che denuncia “segnali inquietanti” all'interno del mondo venatorio. “Al di là delle dichiarazioni apparse negli ultimi giorni, infatti, - scrive Arci Caccia - sul nostro paese ha ricominciato ad aleggiare una gran voglia di riserva, un ritorno deleterio alla caccia privata”. “Abbiamo letto con stupore – scrivono – l'interesse per le medesime posizioni di Federcaccia e di EPS, che in Toscana è parte integrante della fantomatica CCT”.
Rispondono Fidc nazionale e Toscana: “troviamo difficile spiegarci il comunicato diffuso nella giornata di ieri in cui si accusa Federcaccia di mirare alla privatizzazione della caccia sulla base di un articolo in cui non viene assolutamente citata e che non contiene sue dichiarazioni e al fatto che Eps in Toscana fa parte assieme alla Federcaccia regionale e ad altre due Associazioni venatorie, della Confederazione dei Cacciatori Toscani”. “L’unica spiegazione, che ovviamente non ci piace – scrivono da Fidc - , è che per colpire la CCT, e già che c’era Federcaccia nel suo complesso, l’Arci abbia deciso di usare l’argomento dell’articolo 842 del codice civile alla ricerca del recupero di qualche consenso, sventolando in una battaglia di retroguardia la bandiera della lotta di classe".
“Se ce ne fosse ancora bisogno – ha dichiarato il presidente nazionale Massimo Buconi – Federcaccia ribadisce la sua contrarietà netta e senza possibilità di interpretazione alla abrogazione dell’842. Se l’inizio dei rapporti con la mia presidenza è questo, credo sia meglio chiarire subito che di fronte a questo modo di fare non resteremo a osservare in silenzio. La correttezza e la linearità di comportamento deve essere tale a tutti i livelli e non è con queste basi che si potrà costruire quel confronto che riteniamo invece necessario è imprescindibile per far crescere la caccia. Proprio perché siamo convinti della necessità di unità del mondo venatorio sarà comunque mia premura nei prossimi giorni incontrare il presidente nazionale Arci caccia per un chiarimento a tutto campo, certo che da questo potrà scaturire un percorso condiviso”.