Nuovi interessanti risvolti da Bruxelles sulla questione della revisione dei Key Concepts della Direttiva Uccelli. A spiegarli, in un video pubblicato sui social, è il dottor Michele Sorrenti, responsabile scientifico dell'Ufficio Avifauna Migratoria FIdC e Chairman del Gruppo di Lavoro FACE sulle direttive Natura.
Le proposte restrittive sui Kc italiani avanzate da Ispra e Ministero dell'Ambiente, hanno finito per isolare l'Italia, l'unico Stato ad spingere per l'anticipo delle date di chiusura per la caccia alle cinque specie oggetto di revisione (tordo sassello, tordo bottaccio, cesena, alzavola e beccaccia), attraverso gli studi presentanti sull'inizio delle migrazioni, che non hanno tenuto conto della vasta documentazione presentata dalle Regioni italiane in collaborazione con il mondo venatorio.
Le ultime riunioni del Comitato NADEG presso la Commissione Ambiente dell’Unione Europea (dal 21 al 23 maggio scorsi), hanno fatto emergere queste eclatanti differenze, evidentemente non sostenibili nel confronto con gli altri paesi Ue sulle stesse rotte migratorie dell'Italia. "Le date di migrazione delle cinque specie - spiega Sorrenti nel video - sono anticipate in gennaio, addirittura alcune alla prima decade, rispetto a tutti gli altri Paesi che le hanno a febbraio, seconda o terza decade".
La Commissione Ue, proprio per risolvere questa incresciosa situazione, che non permette di predisporre KC che valgano a livello trasnazionale, ha deciso di costituire un gruppo ristretto di lavoro tra Italia, Francia, Spagna e Face per giungere ad una proposta condivisa. Sorrenti fa sapere anche che nei giorni 22 e 23 maggio alle riunioni del Nadeg ha partecipato anche un rappresentante del ministero delle politiche agricole, come auspicato dalla Cabina di Regia del Mondo Venatorio.
Come chiaramente mostra questa cartina riferita alle date di inizio migrazione pre nuziale del tordo bottaccio, che sintetizza i KC presentati al NADEG , l'Italia si è messa in una situazione imbarazzante, essendo l'unica a stabilire l'inzio della migrazione alla prima decade di gennaio. E' scientificamente insostenibile affermare che gli uccelli che sostano in Italia abbiano altri ritmi migratori rispetto a quelli di tutti gli altri stati a noi vicini. A meno che, nonostante l'eclatante minoranza delle conclusioni, si abbia la presunzione di imporre le proprie agli altri Stati.