Per la prima volta dopo una sequela di dinieghi, Ispra ha dato parere positivo al prelievo di lepri e pernici sarde. Lo rende noto il Centro Studi Agricoli, che si era mosso a seguito della segnalazione di numerosi cacciatori, analizzando l'intricata vicenda che per due stagioni ha portato alla chiusura anticipata della caccia a queste specie endemiche, a seguito di infiniti e snervanti ricorsi al TAR da parte di diverse associazioni ambientaliste.
“Come CSA – sintetizza il Presidente Tore Piana - abbiamo da subito analizzato nei dettagli la situazione, dichiarandoci favorevoli alla caccia in Sardegna e contrari alla istituzione di 8 ambiti di caccia, i famosi ATC. Al riguardo , viste le disposizioni impartiti dalla Regione, dove per il 2019 si imponevano i censimenti esclusivamente alle riserve di caccia autogestite, ci eravamo espressi in modo non favorevole alle disposizioni regionali, giacchè si paventava il rischio di autorizzare la caccia a lepri e pernici esclusivamente all’interno delle riserve autogestite che avevano eseguito i censimenti alla selvaggina, escludendo ben 22.000 cacciatori su 36.000 circa. Un fatto questo che avrebbe risvolti sociali, ambientali e di imparzialità fra cacciatori privilegiati (chi è in riserva autogestita) e cacciatori che non ne fanno parte.
Csa ha chiesto un parere sia all’Assessorato regionale All’Ambiente che all'Ispra, pareri che puntualmente sono arrivati. Quello dell'Ispra riveste una particolare importanza, perché, spiega Piana “mette nero su bianco per iscritto, che i censimenti svolti a pernici e lepri all’interno delle riserve autogestite che a oggi rappresentano l’11 % dell’intero territorio, sono considerati sufficienti per programmare a livello regionale la caccia alle lepri e pernici, purchè la caccia sia autorizzata su tutto il territorio regionale, sia Riserve Autogestite che nei terreni liberi”.
"Spetta ora alla Regione Sardegna e in particolare all’Assessorato Regionale all’ambiente - chiude Piana - , in concerto con il Comitato Regionale Faunistico, definire il calendario regionale nei minimi particolari. Come Centro Studi Agricoli, saremo vigili per quanto si deciderà a livello regionale e ci attiveremo per proporre la modifica della L.R. 23 sulla caccia in Sardegna, che riteniamo abbondantemente superata".