Dopo la deposizione in Tribunale di alcuni giorni fa, dove giustamente Roberto Baggio ha trascinato gli animalisti che lo insultarono per il fatto di essere cacciatore, il divin codino ha rilasciato alcune interviste alla stampa, spiegando l'accaduto, che ormai risale ad alcuni anni fa.
Tutto è iniziato con i tanti poster affissi in ogni dove nel suo paese di nascita, Cologno, a cui sono seguiti tanti post su facebook con “gli auguri di morte, le minacce, le offese alla mia famiglia”, sfociate poi in un vero attacco diretto durante la Fiera della caccia di Vicenza. Lo ha raccontato ai giudici, facendo presente che lui, questo Mocavero, leader dei 100% animalisti, nemmeno lo conosce.
Su questa vicenda, ai microfoni di Padova Oggi, qualche giorno fa, Baggio non ha voluto spiegare perchè o come è legato alla caccia. “Sarebbe un discorso lungo” ha detto, spiegando che “qualcuno, per sentito dire, giudica senza conoscere” e che semplicemente, “ognuno vive la vita alla sua maniera. Si può non essere d'accordo su certe scelte, però dovrebbe finire lì. Se la pensassimo tutti alla stessa maniera saremmo tutti uguali”.
“Grazie a questi ti viene anche più voglia di essere ancora più vicino a certe persone” ha detto Baggio con il sorriso sulle labbra, riferendosi ovviamente ai suoi tanti amici cacciatori, che frequenta anche nelle valli venete e da cui non intende certo prendere le distanze. Questa battaglia contro gli animalisti - che coinvolge indirettametne chiunque ha una licenza di caccia e almeno una volta nella vita si è trovato di fronte ad un animalista furioso - ne è la testimonianza diretta.