Ancora una volta le istituzioni piegano la testa di fronte agli animalisti. E' infatti dopo le proteste di Lav e Lac e, soprattutto, dopo un servizio della nota trasmissione Le Iene, che la Regione Emilia Romagna ha deciso di fare dietrofront su quanto precedentemente deciso sul contenimento della volpe, specie che come ben sappiamo, ha un forte impatto predatorio sulla piccola selvaggina, causando squilibri biologi che non possono essere sottovalutati. Diffusa sul 92,2% del territorio regionale, è in continua espansione, numerica e territoriale.
“Con una seduta della giunta – si legge appunto sul sito delle Iene - la Regione Emilia-Romagna ha rivisto le modalità del piano di controllo per i prossimi cinque anni. Un piano che regola l’attività venatoria e autorizza l’uccisione delle volpi. Nelle scorse settimane gli animalisti si sono mobilitati e ora grazie all’impegno di associazioni, Regione e Polizia provinciale è stata trovata la quadra”.
“Abbiamo trovato l’equilibrio per limitare gli interventi in tana ai soli argini dei fiumi e su indicazioni e richieste precise della Protezione civile e delle Prefetture”, spiegano dalla Regione Emilia-Romagna. “Si potrà catturare la volpe solo nel caso di salvaguardia idraulica e della popolazione”. In ogni caso gli eventuali interventi saranno attuati dalla Polizia provinciale.
Intanto a fine maggio le associazioni Lac, Lega per l'abolizione della caccia, e Rifugio Miletta hanno richiesto un incontro al ministro dell’ambiente, Sergio Costa. “Vogliamo consegnargli personalmente le 165mila firme con cui chiediamo di bandire la caccia in tana e discutere insieme un'ordinanza ministeriale che potrebbe immediatamente impedire alle regioni di autorizzarla”, spiegano gli animalisti.