Caccia, è deregulation. Questo il titolo di un'intervista a firma del giornalista di Libero.it Daniele Passanante pubblicata ieri con richiamo sull'homepage generale del sito, proprio nel giorno della discussione della comunitaria alla camera.
L'intervistato non è come dovrebbe essere stato il Senatore Orsi relatore della legge di revisione della caccia, ma bensì un personaggio non di parte ma addirittura, per la carica che rappresenta, contrario in modo viscerale alla caccia: Roberto Piana, vicepresidente della Lac (Lega per l'abolizione della caccia). Il taglio dell'articolo non può quindi che essere schierato sul fronte della più dura opposizione, senza lasciare spazio alcuno alla comprensione dei temi, oggetto di un testo che è legittimamente in discussione al parlamento.
Già nell'introduzione il giornalista chiarifica la sua posizione personale verso la revisione della legge: “Il Governo Berlusconi vuole liberalizzare la caccia. E ci sta provando da un po' di tempo. Ora tenta di sferrare un nuovo colpo con il disegno di legge presentato dal senatore Franco Orsi (Pdl) che in questi giorni passerà alla Camera dopo essere stato in Senato. Un decreto che vorrebbe riformare l'attuale legge sulla caccia, la 157 del 1992, e che sta infiammando gli animi degli ambientalisti di tutta Italia”.
Data la sigla di appartenenza dell'intervistato non ci aspettavamo nulla di diverso dalle risposte date da Piana, colme di bugie strategiche ma quello che ci stupisce è il tono già ostile delle domande verso la caccia, definita dall'intervistatore una pratica crudele di per sé “La caccia è di per sé una pratica crudele, ma a quanto pare questo Ddl favorirebbe la crudeltà....”.
Ci chiediamo se questo è il modo di fare giornalismo. Una domanda di questo genere può mai essere obiettiva? I giornalisti sono chiamati a rispondere a precisi canoni a garanzia di una corretta informazione.
Se volete ringraziare questo signore per la correttezza dimostrata e per la sua obiettività di giornalista, troverete il suo indirizzo mail a questo link.
Leggi l'intera intervista su libero.it