Andranno a processo gli otto indagati per l'esecuzione dei piani di contenimento dei cinghiali svolti in provincia con l'ausilio dei cacciatori. Nel corso dell’udienza svoltasi questa mattina presso il Tribunale di Brescia il Gup (Giudice per le udienze preliminari) ha deciso di rinviare a giudizio gli 8 indagati coinvolti, tra i quali figurano alcuni ex dirigenti della struttura caccia dell’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia e alcuni ufficiali della Polizia Provinciale.
"Siamo soddisfatti per questo primo importantissimo passo verso l’accertamento delle responsabilità, a cui abbiamo contribuito come parte civile nel procedimento. Continueremo a batterci con rinnovato impegno nel corso del processo che si aprirà il 19 dicembre" commenta la Lav sul proprio sito. Il ricorso contro i Piani provinciali era partito proprio dall'associazione animalista.
Il coinvolgimento dei cacciatori, come abbiamo visto, è considerato incostituzionale da diversi pronunciamenti della Consulta.
Tra gli imputati anche Oscar Lombardi, della Fidc Brescia. Commenta l'associazione: "Confidiamo nel lavoro dei giudici e nella loro professionalità ma soprattutto nella buona fede di alcuni indagati, tra cui Lombardi e gli agenti della Polizia provinciale. Stona invece la costituzione come parti civili delle solite associazioni ambientaliste: a loro modo di vedere il contenimento serviva solamente a mascherare vere e proprie battute di caccia organizzate per il divertimento dei cacciatori coinvolti. La realtà è ben diversa e le cronache sull’emergenza cinghiali lo testimoniano ogni giorno con numerose segnalazioni".