Riceviamo e pubblichiamo la lettera spedita da Ascn all'Assessore regionale alla caccia Giovanni La Via :
Nemmeno il tempo di riprenderci dall’assurda intenzione della costituzione dell’oasi “Ponte Barca”, che, contrariamente a quanto discusso e dibattuto sulla scorta della bozza di calendario venatorio in sede di Comitato Regionale svoltosi a Palermo giorno 7 u.s., leggiamo la versione definitiva del calendario venatorio, che, molto probabilmente in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì prossimo, riserva altre amare sorprese per i cacciatori siciliani. Anche quest’anno, infatti, oltre a quello che ci avevano proposto con la bozza del calendario venatorio, nell’Allegato A, all’art. 9, si evidenzia che, per la prossima stagione venatoria, l’esercizio della caccia è vietato nei “pantani della Sicilia sud-orientale”, ricadenti nel territorio dei Comuni di Ispica (ATC RG2), Noto, Pachino, Porto Paolo di Capo Passero (ATC SR2), in parole povere le uniche aree rimaste e che interessano i cacciatori di acquatici.
I pantani della Sicilia sud-orientale fanno parte delle aree ZPS e SIC (ITA09003, ITA090029), aree in cui l’Allegato A, art. 3 del calendario venatorio 2009/2010 regola l’attività di prelievo della fauna secondo la normativa Nazionale e Regionale, evidenziando che in tutte le zone umide libere da vincoli (parchi, oasi) riconosciute ZPS e SIC si può esercitare l’attività venatoria con i seguenti divieti:
a) utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno delle zone umide, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini e lagune d’acqua dolce, salata, salmastra, nonché nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne a partire dalla stagione venatoria 2009/2010;
b) abbattimento di esemplari appartenenti alla specie moretta (Aythya fuligula);
c) divieto di preapertura
d) divieto di addestramento dei cani prima del 1° settembre.
Pertanto non si comprende come, in modo dissociato, l’Assessore smentisce se stesso e quanto recita l’art. 3 del suddetto calendario venatorio per vietare in modo assoluto tali zone, non motivando in alcun modo tale decisione, motivi che del resto non esistono, se non quello di fare felici alcune frange dell’ambientalismo estremo, quelle con cui l’Assessore ha già dimostrato di voler fare accordi alle nostre spalle e a nostre spese. Accordi che poi i soggetti in questione, come loro solito, non rispettano nemmeno, come una farsa tratta dalla serie “cornuti e mazziati”.
Egr. Assessore, se per Lei, è questa “La Via” che intende fare percorrere ai cacciatori siciliani, le rispondiamo subito NO. Pertanto, le significhiamo che, se nei prossimi giorni, non dovesse rientrare l’istituzione dell’oasi “Ponte Barca” e togliere contestualmente i divieti ai pantani della Sicilia sud-orientale, nostro malgrado, ci faremo promotori di una grossa manifestazione di protesta e di tutte le altre iniziative che si renderanno necessarie per ottenere un nostro sacrosanto diritto e non una cortesia.
In tale attesa cordialmente la salutiamo.
Il Presidente
Dr. Francesco Lo Cascio