E' battaglia in Sardegna contro le disposizioni regionali che hanno definito l'obbligo per le zone autogestite di caccia di effettuare i censimenti della fauna nobile stanziale (leggi lepri e pernici) a proprie spese e con modalità assurde. Come sottolinea Ausonio Pinna, Vicepresidente del'Associazione delle zone di caccia autogestite. In particolare si contesta la scelta della Regione di finanziare i censimenti a 19 zone selezionate, sulle 205 presenti, lasciando alle altre la possibilità di aderire su base volontaria. “Si tratta in realtà di un obbligo – ha proseguito Pinna – perché senza il censimento si rischia di vedere bloccata la caccia”.
A condividere questa battaglia ci sono anche i rappresentanti di Acsr, Sarda Caccia, Ucs Federcaccia e Arci Caccia, le quali segnalano una situazione non chiara, dovuta a “una legge regionale ormai superata, regole confuse e decisioni incomprensibili”. Inoltre, a causa delle disposizioni di legge i ripopolamenti sono sospesi ma i cacciatori continuano a versare le loro quote.
I rappresentanti dei cacciatori oggi sono stati sentiti alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale. La discussione, si legge su Sardinia Post, proseguirà la prossima settimana: in programma l’audizione dell’assessore all’Ambiente, Gianni Lampis, a cui saranno presentate le richieste delle associazioni venatorie.