A seguito della diffusione, da parte di Regione Lombardia, dei numeri relativi agli abbattimenti in caccia di selezione dei cinghiali, si è appreso che anche nel territorio comasco, dove 110 su 125 cacciatori abilitati non avevano ritirato le fascette per gli abbattimenti, sono invece stati abbattuti diversi esemplari.
Da un approfondimento sul quotidiano La Provincia si evince infatti che lo scorso 19 giugno si è tenuto un incontro con l’assessore regionale con delega a Caccia e Pesca, Fabio Rolfi, che ha sbloccato la situazione. "Con 1 chilo di mais ogni 50 ettari, meno vincoli sulla geolocalizzazione degli abbattimenti (inizialmente da effettuare addirittura tramite app) e due ore in più di caccia dopo il tramonto (contro l’ora iniziale), i risultati non sono tardati ad arrivare" si legge sul quotidiano.
E’ il presidente del Comprensorio Alpino di Caccia delle Prealpi Comasche, Livio De Angeli, a confermare a “La Provincia” che nel territorio che va da Menaggio al Bisbino passando per la Val d’Intelvi sono stati abbattuti ad oggi 92 cinghiali, di cui 87 nelle cinque giornate di caccia dopo il 19 giugno, cioè dopo lo stop della protesta.