Non è ancora una realtà in Francia il reato di ostacolo alla caccia, che alcuni mesi fa, grazie ad un emendamento, era stato inserito dal Senato francese nella discussione della legge di fusione tra Oncfs (vecchio ufficio nazionale della caccia e della fauna selvatica) e l'agenzia francese per la biodiversità.
La legge, dopo i primi passaggi, è tornata in Commissione per i correttivi, dove si è lavorato per raggiungere un compromesso, a seguito del tempestoso dibattito. In questi passaggi il reato di ostruzione della caccia è stato ritirato ma non accantonato. Come si apprende dalla Federazione Nazionale dei Cacciatori francesi, sarà oggetto di una legge da discutere in Parlamento in un prossimo futuro su tutti gli ostacoli alle attività rurali. A questo proposito i ministri Emmanuelle Wargon e Marc Fesneau, a nome del governo hanno preso un impegno scritto.
La riforma prevede un incremento della vigilanza, dato che le stesse forze impegnate sulla tutela ambientale vigileranno anche sulla caccia, ma anche una maggiore competenza affidata ai deposatari della ricca e consolidata cultura venatoria d'oltralpe.