Riceviamo e pubblichiamo:
Credo sia doveroso fornire una corretta informazione su questa “Comunitaria” che tanto fa discutere in questi giorni.
La “Comunitaria” è una norma che deve essere approvata dall’Italia per adeguare le Normative nazionali a quelle europee. Naturalmente le normative da adeguare sono nei diversi settori quali agricoltura, ambiente, sociale ecc.
Per quanto riguarda il mondo venatorio, la “Comunitaria” prevede il recepimento dell’art. 7 della Normativa comunitaria 409/79. L’art. 7 impone agli Stati membri la tutela delle specie migratrici durante il periodo di ritorno dai luoghi di nidificazione, nel periodo della nidificazione e della dipendenza dei nidiacei.
Nella Legge Statale 157/92 non è esplicitamente menzionato il recepimento dell’art. 7 della Normativa comunitaria 409/79 quindi l’Unione europea impone all’Italia il suo esplicito inserimento nella normativa nazionale.
Se l’Italia non provvede a questo adempimento l’Unione europea darà corso alla procedura di infrazione, già avviata, deferendo l’Italia alla Corte di Giustizia europea. La “Comunitaria” è stata approvata dal Senato della Repubblica e, per diventare esecutiva, deve essere approvata anche dall’altro ramo del Parlamento, cioè la Camera dei Deputati.
Per ricollocare la questione nei giusti termini va ricordato che attualmente non è stata bocciata nessuna norma comunitaria perché il compito di approvarla o meno sarà della Commissione Comunitaria della Camera dei Deputati.
Essendo la “Comunitaria” un provvedimento omnibus che riguarda numerose materie, la Camera dei Deputati ha chiesto un parere a tutte le Commissioni parlamentari competenti.
La Commissione agricoltura, senza entrare nel merito del provvedimento, ha ritenuto di non dare il proprio parere favorevole ritenendo che la materia debba essere trattata in altra sede.
Spetterà alla Commissione Comunitaria esprimere il proprio voto finale tenendo conto dei pareri espressi da tutte le Commissioni.
Dopo il voto della Commissione Comunitaria il provvedimento verrà presentato in aula parlamentare per il voto definitivo della Camera dei Deputati.