Il presidente del Comprensorio di caccia zona Alpi della Bassa Valtellina Oliviero Barbetta ha sollevato un problema reale “In Val di Lesina, sopra Delebio, ma anche a Trona, al Pizzo dei Tre signori, gli stambecchi abbondano e molti sono anche vecchi e malandati, perdono il pelo e andrebbero selezionati”.
“Solo in quella zona delle Orobie ce ne saranno più di un centinaio e un prelievo venatorio sarebbe più che auspicabile”. La richiesta di cacciare gli animali il Comprensorio l'ha avanzata già da due anni “una pratica – spiega Barbetta - che serve a proteggere la specie stessa dalle malattie e da una deriva inesorabile. E’ proprio l’opposizione di principio al prelievo che rischia di provocare guai peggiori. Gli ambientalisti forse non se ne rendono conto, ma la tutela a tutti i costi dei capi, che invece andrebbero abbattuti, è il vero pericolo per la sopravvivenza di questa specie qualora intervenissero malattie infettive”.
Proprio in questi giorni Legambiente Valtellina, attraverso il suo responsabile Ruggero Spada, che ha dichiarato “i cacciatori non sono gli arbitri più imparziali per decidere sulla questione”, ha proposto il trasferimento degli stambecchi dalle zone maggiormente popolate a quelle con popolazioni più modeste.
Lo stambecco in Italia è una specie protetta e rientra tra quelle considerate a rischio d'estinzione della lista rossa di IUCN (Unione Internazionale per la conservazione della fauna selvatica), eppure una caccia di selezione nelle zone in cui prolifera è necessaria. L'uomo può infatti fungere da selecontrollore in mancanza di predatori naturali e limitare i danni che una specie in eccesso causa a sé stessa e alle altre con cui convive.
Secondo Silvano Toso, dirigente responsabile dell’Istituto Nazionale per la fauna selvatica, “un' attività venatoria ben regolamentata, a carico delle colonie già sufficientemente affermate e presenti in territori ove la caccia è consentita, può essere ritenuta accettabile sul piano biologico e tecnico e potrebbe stimolare il mondo venatorio a un coinvolgimento diretto nel promuovere un’ulteriore espansione delle popolazioni e dell’areale complessivo. Va infine ricordato che lo stambecco è regolarmente cacciato in Svizzera, Austria e Slovenia mentre risulta tuttora protetto in Francia e Germania”.