Torniamo sull'incontro pistoiese “La caccia in Toscana e le prospettive per il futuro dopo la conferenza regionale” organizzato dalla Federcaccia provinciale alcuni giorni fa a Casalguidi, riportando i contenuti di un dettagliato resoconto appena diffuso.
In sintesi: Il presidente provinciale Biagini ha sottolineato il lavoro, l’impegno e le risorse in termini umani ed economiche che la Federazione sta impegnando ormai da qualche anno per sostenere la difesa di tempi e specie a livello nazionale e sui teatri di Bruxelles davanti alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo attraverso l’irrinunciabile apporto di dati scientifici provenienti in grandissima parte da studi e ricerche.
Su queste e sui meccanismi che regolano le linee guida che in materia di caccia, gestione e protezione vengono recapitate ai diversi Stati membri, è intervenuto Michele Sorrenti aggiornando la platea sugli ultimi aggiornamenti sul processo di revisione dei Kc che vede ormi apertamente contrapposte ISPRA, irrigidita su posizioni che vorrebbero anticipare pesantemente le date di chiusura del prelievo di turdidi e beccaccia nonostante le numerose evidenze scientifiche portate sia dall’Office National de la Chasse et Faune Sauvage francese, sia dallo stesso Sorrenti e da FACE, e sostenute da una ampia casistica internazionale. Con una irragionevolezza alla quale purtroppo siamo abituati, ISPRA, in questo senza sorprese spalleggiata dalle posizioni del ministero dell’Ambiente, vorrebbe imporre agli altri Stati europei le sue personali interpretazioni delle date di partenza per le migrazioni pre-nuziali delle specie in questione.
Il presidente regionale Marco Salvadori ha parlato degli attriti con la Regione e l'Ufficio caccia e di come la ‘legge obbiettivo’ abbia creato grande conflittualità fra forme di caccia, ma anche con il mondo agricolo. "Vista la situazione con la Giunta - ha detto - , abbiamo innalzato il livello di confronto e colloquio con il resto dei consiglieri regionali e devo dire che grazie a loro siamo riusciti a ricostruire un rapporto con la politica che, nel rispetto dei ruoli, è essenziale per il mondo venatorio". La conferenza di Grosseto, ha aggiunto Salvadori, "ha portato a una inversione netta nei rapporti con la Regione, calendarizzando con l’assessore Remaschi una agenda di incontri su diversi temi: il Pfvr, scaduto da anni e i cui indirizzi vogliamo siano programmati entro l’anno; sancita la fine della legge obbiettivo, cosa che era fra i nostri scopi, la formazione di un tavolo di tutte le forze interessate per scrivere una normativa più attuale è più consona già dal mese di settembre; legato a questo, il tema dei danni e i conseguenti rapporti col mondo agricolo. Abbiamo chiesto, e sembra ottenuto, che al tavolo di sviluppo del Psr, all’interno del quale sono previsti miglioramenti ambientali a favore della biodiversità, sieda anche un nostro tecnico. Abbiamo chiesto che la Toscana si faccia portatrice della richiesta in conferenza Stato/Regioni di modificare quei punti della 157/92 non più attuali. Non stravolgerla perché non è il momento. Ma modificarla sì".
"Anche in sede di discussione del calendario venatorio, quest’anno in forte ritardo - ha aggiunto -, abbiamo portato i nostri studi a supporto di alcune scelte che erano state un po’ banalizzate, e che in caso di ricorso portano a quanto visto lo scorso anno. I nostri studi e le nostre argomentazioni sono all’interno del calendario toscano a sostegno delle scelte fatte. Oggi il calendario non è più politico ma biologico e le scelte devono essere supportate scientificamente” ha concluso Salvadori.
Presente in sala, il consigliere regionale Marco Niccolai ha preso brevemente la parola al termine del giro di domande che hanno seguito gli interventi dei relatori e rinnovato la propria disponibilità.