I coadiutori di Formigine (MO) hanno formalmente comunicato alla Provincia e all'Atc di Modena l'interruzione di ogni tipo di attività per il controllo della fauna selvatica sul territorio comunale. La loro è una protesta di principio. Non hanno ricevuto alcuna risposta alla richiesta di sostegno, legale e morale, a seguito di un'aggressione subita da un'animalista durante una battuta alla volpe, che si stava svolgendo in maniera del tutto legittima sotto la supervisione della Polizia Provinciale.
Il fatto si è verificato sabato 8 giugno. Una signora, autodefinitasi vegana, si è avvicinata ad alcuni dei coauditori, li ha insultati e ha ripreso i cacciatori con il suo telefonino, pubblicando poi un video su facebook. Le riprese video si fermano all’arrivo degli Ufficiali dell’Arma, che hanno identificato tutti i presenti (donna compresa) ed hanno espletato gli accertamenti del caso. L'episodio ha dato il via ad un'azione legale da parte degli aggrediti, a cui, di fronte alle mancate risposte degli enti coinvolti (ATC MO2, Provincia di Modena, Polizia Provinciale e Associazioni Venatorie), non è rimasto altro che tutelarsi personalmente, rivolgendosi ad un avvocato di fiducia. Come ci spiega Nicola Pedroni, per conto del gruppo, ci si sarebbe aspettato che la Provincia prendesse posizione contro le manifestazioni violente e diffamatorie, che nulla hanno a che fare con i presupposti di legalità che governano gli interventi sul territorio.
I cacciatori chiedono almeno una semplice campagna di informazione, che spieghi come e perchè avvengono queste operazioni, a tutela dell'ambiente e della piccola selvaggina, ma che prenda anche posizione a contrasto di simili manifestazioni di violenza. La signora in oggetto è stata denunciata con iniziative private per diffamazione a mezzo stampa, con alcune aggravanti: l’attribuzione di un fatto grave (uccisione di 3 gatti); l’ingiuria diretta alle Istituzioni, Sindaca Costi; e per le infamie e minacce, anche nei commenti al video. A quanto risulta, non ha nemmeno ritirato la raccomandata per la notifica dei fatti contestati.
Con una mail inviata il 26 luglio, i cacciatori scrivono “non avendo avuto responso da alcun Ente coinvolto, siamo con la presente ad informarVi che dalla data odierna i coadiutori di Formigine sospenderanno, sino a data da definirsi, ogni tipo di attività per il controllo della fauna selvatica sul territorio comunale. Quanto sopra come conseguenza del clima di incertezza sulle regole che governano i piani di controllo, oltre che della ribadita assenza di quelle tutele minime che consideriamo come essenziali allo svolgimento delle nostre attività di volontariato”.
Conclude poi con una nota il portavoce del gruppo: "ora ci chiediamo cosa potrebbe succedere se questa presa di posizione fosse condivisa e sostenuta con lo stesso comportamento dalla maggior parte dei coadiutori amici. Di sicuro la mancanza di tutto il lavoro che viene svolto da queste persone, dietro le quinte ed a costo praticamente zero per i conti pubblici, darebbe immediatamente i suoi effetti più nefasti, tanto dal punto di vista del mondo agricolo che da quello ambientale, con evidenti ripercussioni sulla Società".