Se ne dava scontata l'approvazione in Consiglio regionale in questi primi giorni di agosto, ma sul voto al Piano faunistico dell'Umbria è arrivato il parere negativo degli uffici legislativi e del segretario del consiglio regionale.
Il no al Piano non è sui contenuti. Secondo gli uffici regionali questa deliberazione semplicemente non rientrerebbe nelle attività del Consiglio contemplate nel regime di prorogatio della Giunta regionale, dopo le dimissioni della Presidente Catiuscia Marini e lo scioglimeto dell'asseblea. Il Consiglio può dunque occuparsi solo di adempimenti di legge o atti urgenti. Non è, pare, il caso del Piano Faunistico.
Il Piano, dopo l'approvazione del calendario venatorio da parte della Giunta, era atteso dai cacciatori perchè avrebbe dato la possibilità di deliberare sulla preapertura, viste le recenti posizioni del Tar. Ma secondo il Presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi, a rischio non è solo la preapertura ma l'intera stagione venatoria. "Mi auguro che nell'assemblea legislativa prevalga l'interesse generale" spiega Buconi sul Corriere dell'Umbria. "Il piano faunistico venatorio è un atto essenziale di programmazione previsto dalla legge 157/92" ricorda Buconi, evidenziando che "è urgente e importante che la Regione, in questo caso il consiglio, approvi il nuovo documento, per consentire l'esercizio venatorio senza il rischio che venga pregiudicato l'intero calendario".
Intanto Gianfranco Chiacchieroni, capogruppo Pd in consiglio regionale fa sapere che, anche a seguito delle sollecitazioni degli agricoltori, è stato raggiunto un accordo in terza commissione, per votare a favore del Piano. La terza commissione consiliare a breve dovrà infatti votare sul documento e potrebbe decidere in autonomia di farlo passare. In questo caso si prenderà tutta la responsabilità in caso di ricorsi e impugnative, compresi danni erariali che potrebbero essere richiesti.