“Abbiamo potuto constatare un peggioramento evidente delle tutele per le specie cacciabili”, dichiara Filomena Ricci, delegata regionale del WWF Abruzzo. "La proposta di calendario in discussione mira ad allungare la stagione venatoria per quasi tutte le specie cacciabili" scrive la rappresentante dell'associazione ambientalista, che oltre al mancato divieto per pavoncella e moriglione, segnala la volontà della Giunta di l’apertura anticipata della caccia a settembre a ben 23 specie".
Wwf Abruzzo contesta anche "l’eliminazione di molti carnieri stagionali e giornalieri" e la "cancellazione di alcune previsioni di distanze minime dove poter esercitare la caccia". Spariscono anche alcune limitazioni da sempre accordate alle aree a maggior pregio ambientale come siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale. Scompaiono le raccomandazioni relative al divieto di abbandono delle cartucce e al divieto di caccia sulle aree percorse da incendi.
Il WWF Abruzzo ha presentato le proprie osservazioni chiedendo, tra l’altro, l’apertura unica generale al primo di ottobre, la riduzione dei periodi di caccia, l’eliminazione della caccia a febbraio e il ripristino dei carnieri giornalieri e stagionali. “La proposta di calendario venatorio della Regione non sta in piedi”, dichiara Dante Caserta, vice Presidente del WWF Italia. “Ci aspettiamo che l’ISPRA, unico istituto a carattere nazionale che per legge rilascia pareri obbligatori alle Regioni su ciascun calendario venatorio, non avvalli questo calendario venatorio che necessariamente dovrà essere rivisto. Se dovesse rimanere cosi, saremo costretti ancora una volta a ricorre al TAR”.