Con una nota circostanziata, l'Arcicaccia siciliana protesta per i ritardi della Regione e del sistema burocratico locale a dare risposte ai cacciatori che versano nelle casse regionali quasi sette milioni di euro, contribuiscono alla cura dell'ambiente e danno lavoro e vita ai tanti borghi, simbolo della piccola economia rurale.
I cacciatori, si legge nella nota, aspettano il calendario venatorio e il dispositivo della sentenza del TAR che potrebbe darvi le attese risposte. Per questo, prosegue, occorre una mobilitazione corale, che coinvolga agricoltori, allevatori, “campagnoli”; “ci si ritrovi insieme - conclude - con il fine di difendere anche i valori dei piccoli agricoltori dilettanti e non commercianti, i gestori di un piccolo appezzamento di terreno per dire forte e insieme alle imprese agricole che non vogliamo abbandonare e combattiamo con tutte le forze anche per il loro interesse, per il paesaggio rurale, per il piacere dei turisti e di quanti amano e vogliono vivere e far vivere la nostra bella isola”.