Caccia, gestione e piccola selvaggina stanziale: si parlerà di questo nella tavola rotonda intitolata "Piccola selvaggina stanziale: una parola di speranza!", in programma a Castel Viscardo lunedì 19 agosto alle 17.45, in piazza IV Novembre presso lo stand della Festa di Federcaccia. L'evento, organizzato dalla sezione comunale di Federcaccia del presidente Massimo Tiracorrendo, è patrocinato dal Comune di Castel Viscardo e realizzato grazie alla collaborazione della sezione provinciale di Federcaccia Terni e della Federcaccia Umbra.
Il tema della serata è ispirato al libro "Piccola selvaggina stanziale", del tecnico faunistico e biologo della selvaggina Roberto Mazzoni Della Stella, che sarà presente al convegno in qualità di relatore. Lo stesso Della Stella interverrà subito dopo i saluti istituzionali, portati dal sindaco Daniele Longaroni. A seguire prenderanno la parola le principali cariche nazionali e regionali della Federcaccia, coadiuvate da un intervento tecnico. Interverranno infatti il presidente nazionale della Federazine Italiana della Caccia Massimo Buconi, il vicepresidente vicario regionale di Federcaccia Umbra Mauro Bacaro, il presidente provinciale di Federcaccia Terni Giulio Piccioni e il dottor Daniel Tramontana, tecnico faunistico, membro dell'ufficio fauna stanziale nazionale di Federcaccia.
La comunità dei cacciatori di Castel Viscardo, ormai da anni, si batte in prima linea per la biodiversità e per il recupero delle specie fagiano e starna, storicamente rappresentative di un territorio agricolo sano nonché prede ambite da tutti i cacciatori amanti del cane da ferma. "Portiamo avanti la nostra linea - spiega il presidente Tiracorrendo - attraverso interventi di miglioramento ambientale, volti a ripristinare quanto più possibile l'ecosistema ideale per i due galliformi. Di pari passo, proseguiamo e intensifichiamo la già esistente collaborazione con il mondo degli agricoltori, per la salvaguardia delle zone prettamente agricole, danneggiate dalla presenza incontrollata dei cinghiali”.
Proprio l'eccessiva espansione del suide è fra le cause principali del declino delle due specie di volatili prese in esame, che essendo prevalentemente terricole diventano vulnerabili durante il delicato periodo della cova e delle prime settimane di vita dei nuovi nati.