Protesta Antonio Cruciani, presidente dell’Ambito territoriale di caccia Rieti 2 per le nuove disposizioni del calendario venatorio regionale. Oltre a contestare la data di apertura al colombaccio ad ottobre (l'Atc chiedeva l'apertura a settembre) e le 20 giornate in mobilità alla migratoria ("mobilità incontrollata che deve essere gestita dall'Atc"), Cruciani evidenzia come criticità la riduzione di tre giornate per la caccia al cinghiale. "Infatti eliminando il periodo di caccia di ottobre si passa da 42 a 39 giornate utili" fa notare Cruciani, il quale segnala una disparità di trattamento tra coloro che svolgono la caccia al cinghiale nelle zone assegnate e coloro che la praticano in zone libere: i primi hanno a disposizione solo tre giorni fissi a settimana, mentre i secondi possono scegliere tre giorni su cinque”.
C'è poi la questione orso e le limitazioni imposte nella zona di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Monti del Cicolano e nelle zone speciali di conservazione delle gole del Velino, piana di Rascino e Monte Nuria),
“Lo scorso anno - spiega Cruciani al Corriere di Rieti - le squadre di caccia al cinghiale in braccata operanti nelle zone sopra riportate sono state penalizzate non potendo esercitare la caccia a ottobre. Come segnalato, il transito dell’orso nel territorio non è sufficiente ad accertarne una presenza stabile, per cui sarebbe auspicabile l’adozione di provvedimenti meno restrittivi, uniformi con quelli già in vigore nella regione d’Abruzzo”.