Contro i troppi ricorsi al Tar, strumento che sistematicamente le associazioni animaliste e ambientaliste utilizzano anche contro la caccia, c'è una proposta di legge in Parlamento che prevede l'aggiunta di alcune responsabilità per le associazioni che fanno ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Il testo presentato alla Commissione Giustizia della Camera dall'onorevole Michele Scandroglio e firmato da 136 deputati del Pdl, prevede che qualora il ricorso amministrativo venga respinto perchè infondato, le associazioni siano tenute a pagare le spese del giudizio e a risarcire il danno procurato.
Un provvedimento proposto principalmente con lo scopo di limitare le istanze ambientaliste che hanno moltiplicato comportamenti di protesta contro le scelte infrastrutturali sviluppate da soggetti pubblici e privati colpevoli - a detta dell'Onorevole Scandroglio - del ritardo costante del cantiere Italia, e che si propone di limitare i ricorsi pretestuosi da parte delle associazioni ambientaliste. Si mira dunque ad una maggiore responsabilizzazione nell'utilizzo dello strumento del ricorso.
Secondo le associazioni ambientaliste “la proposta di legge cosiddetta blocca-processi – comunicano WWF e FAI - vuole impedire l’accesso alla giustizia amministrativa delle associazioni di protezione ambientale (non solo in tema di grandi opere, ma anche contro gli abusi edilizi o la violazione della normativa sulla caccia), che è uno dei più importanti strumenti attraverso cui si concretizza la tutela dell'ambiente, più volte riconosciuta da Convenzioni internazionali, da Direttive Comunitarie e dalla Corte Costituzionale come "valore primario ed assoluto", "non suscettibile di essere subordinato ad altri interessi" , "valore trasversale costituzionalmente protetto".