Il Wwf dell'Umbria ha presentato in queste ore un esposto-diffida urgente a Regione e Ministero dell’ambiente perché venga annullato il Piano faunistico venatorio dell’Umbria, ritenendolo illegittimo in quanto “proveniente da organi privi di poteri decisionali in materia di piani e programmi”.
Il Piano faunistico è infatti stato approvato alcuni giorni fa dopo sollecitazione di parte del mondo venatorio. Ma gli ambientalisti fanno ora notare come il Consiglio regionale, dopo lo scioglimento per le dimissioni di Catiuscia Marini, è rimasto in carica solo per l’approvazione di atti indifferibili ed urgenti. Tra i quali, secondo Wwf, non rientrerebbe il Piano faunistico venatorio.
Ma nell’esposto ci si spinge oltre, ravvisando una sorta di “favore” a fini elettoralistici fatto dall’attuale maggioranza al mondo venatorio per assicurarsene il voto nelle urne che saranno aperte meno di due mesi dopo l’inizio anticipato della stagione venatoria. Procurando, secondo quanto asserito dall’avvocato Passeri nell’esposto, un vantaggio anche patrimoniale per le associazioni venatorie, “in termini di incentivo ai tesseramenti e alle iscrizioni”.
L'ufficio legale dell'associazione ipotizza il reato di abuso d’ufficio e usurpazione di funzioni pubbliche nei confronti dei consiglieri che hanno votato il Piano faunistico venatorio.