“In Calabria, c’è una situazione allarmante per quanto riguarda i cinghiali. L’avevo già segnalata in una lettera all’ex ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Oggi, però, il governo non c’è. Ma io non mi fermo. Oltre alle misure adottate, sto preparando anche una lettera ai prefetti, con l’invito a intervenire con misure straordinarie”. E' quanto annuncia Mauro D’Acri, consigliere regionale con delega all'Agricoltura, denunciando la grave situazione che crea danni e incidenti stradali. Come quello avvenuto il 28 luglio sulla strada provinciale di Simeri Crichi, che ha portato alla morte, dopo un mese di agonia, il motociclista protagonista di uno scontro con un cinghiale.
Proprio a seguito di quell'episodio D’Acri aveva scritto al ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio per “denunciare che ormai in Calabria i cinghiali sono un problema di ordine pubblico e di sicurezza”. D’Acri, aveva spiegato che i primi di luglio si era tenuto un incontro con tutti i delegati all’Agricoltura, nell'ambito del quale è stata posta la questione della fauna selvatica in tutte le regioni. Di qui la richiesta al Ministro di organizzare un incontro con il ministro dell’Ambiente Costa per rivedere la legge 157, che è la legge nazionale sulla caccia. "Senza una sua modifica, infatti, non si può fare niente - scriveva D'Acri -. Ma al 31 luglio non c’è stata nessuna convocazione e, in considerazione soprattutto dell’incidente del motociclista".
In Calabria sarà possibile abbattere fino a 3.400 cinghiali, rispetto al precedente limite di 500. Dopo la morte del motociclista, Coldiretti Calabria ribadisce che “non è più rinviabile la risoluzione del problema per la sicurezza di tutti.