Una nota del dirigente di settore Paolo Banti, dello scorso anno ma diffusa in questi giorni a seguito delle serate informative che la Polizia Provinciale di Pistoia ha svolto con i cacciatori, entra nel merito delle norme sull'annotazione dei capi abbattuti sul tesserino.
Vi si legge: "il cacciatore quando spara deve essere certo della specie a cui è diretto il colpo; vi sono due diverse disposizioni per l'annotazione dei capi abbattuti: ad "abbattimento accertato" e "subito dopo il recupero", evidenziando quindi la necessità di procedere in maniera diversa a seconda della specie abbattuta. Pertanto la mancata annotazione non può essere giustificata dal cacciatore al momento del controllo, adducendo la necessità di doversi avvicinare al capo abbattuto per riconoscere la specie".
Continua la nota: "Pertanto, per "abbattimento accertato" deve intendersi il momento in cui il cacciatore vede chiaramente il selvatico che cade sul terreno subito dopo lo sparo ed in tal caso deve annotare immediatamente (prima del recupero) sul tesserino venatorio il capo di selvaggina abbattuto. Solo nei casi in cui il cacciatore non sia sicuro dell'abbattimento, lo stesso può omettere di annotare immediatamente il capo di selvaggina sul tesserino venatorio fino alla verifica dell'effetivo abbattimento e quindi l'annotazione sul tesserino verrà effettuata subito dopo l'eventuale recupero".