In data 30 agosto la Regione Sicilia ha approvato alcune integrazioni al calendario venatorio. L'esercizio della caccia al cinghiale nella forma vagante è ora consentito dal 2 novembre fino al 31 dicembre 2019, con esclusione delle domeniche. La chiusura della caccia alla beccaccia viene fissata all'11 gennaio 2020 (ovvero un solo giorno in più rispetto alla precedente versione). Viene aperta la caccia nel territorio dell'ex Parco dei Monti Sicani, la prepertura è stata deinita nei giorni 1,4 e 5 settembre. Si specifica che le specie moriglione e pavoncella per la stagione 2019 - 2020 non sono prelevabili e viene specificato che dall'1 gennaio 2020 la caccia al tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, colombaccio, gazza, ghiandaia, volpe, è consentita esclusivamente nella forma di appostamento temporaneo.
Niente da fare dunque per le lecite richieste delle associazioni venatorie avanzate nei giorni scorsi. D'altra parte, l'Assessore Bandiera ha gettato la spugna in partenza, cedendo alle pressioni degli animalisti. "Ci saremmo trovati di fronte ad impugnative al TAR che abbiamo voluto evitare", aveva dichiarato subito dopo l'approvazione del calendario. Un atteggiamento incomprensibile, dato che le impugnative delle associazioni protezioniste sono ormai una consuetudine e dato che, quando discusse nel merito e portando motivazioni solide, le posizioni degli animalisti, possono essere facilmente confutate e delegittimate.
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