La Federcaccia delle Marche in una nota ha commentato la sospensione del Tar della caccia in preapertura. "Ancora una volta - spiega Paolo Antognoni, Presidente Regionale Federcaccia Marche - , nella nostra come in altre regioni, associazioni anticaccia e animaliste con un uso distorto, pretestuoso e assolutamente strumentale dei ricorsi amministrativi, mirano e purtroppo spesso riescono ad arrecare disturbo allo svolgimento di una attività non solo legittima e consentita, ma che in tutto il mondo, tranne che nel nostro sempre più strano Paese, è riconosciuta basilare per la gestione e la conservazione dell’ambiente, delle specie animali e della biodiversità, fonte di consistenti entrate economiche per lo Stato e volano dell’economia dei territori".
"Se sperano di piegarci a colpi di ricorsi e manfrine - scrive il Presidente Fidc Marche - sarà meglio che rivedano i loro programmi. Noi lotteremo sempre! A differenza di loro lo faremo con la forza della ragione, della scienza e della conoscenza, che vanno a sostenere passione, storia, tradizioni e valori che non possono essere messi in discussione da nessuna ideologia o visione parziale del mondo".
In merito al provvedimento approvato dalla Giunta (che ha riconsentito la preapertura della caccia nei giorni 1,4,8,11 settembre alle specie cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, colombaccio), Antonioni esprime la propria delusione per la mancanza della tortora africana e della quaglia.
Infine, dal presidente Fidc un richiamo "a quanti siedono in Consiglio tenendo il piede in due staffe". "Non si può continuare a strizzare l’occhio agli animalisti e al mondo venatorio. Non si può continuare a elargire contributi con la convenzione del CRAS alle associazioni che con una mano prendono soldi che i cacciatori versano alla Regione e con l’altra fanno i ricorsi ai calendari venatori della Regione stessa. È da tempo che Federcaccia denuncia il fatto e dice basta con fermezza. Una chiara scelta di campo, al di fuori di opportunismi e ricerca di consensi deve essere fatta. Onestà intellettuale e rispetto dei cittadini lo richiedono".