Uno dei principali problemi della gestione della fauna italiana è rappresentato dalla presenza di troppi cinghiali nelle aree protette. Gli abbattimenti programmati non sempre vengono adottati come soluzione e spesso si ricorre al metodo delle catture.
Il Parco Nazionale del Pollino ha dato il via al programma di cattura degli ungulati proprio in quessti giorni. Filippo Aliquò, direttore dell'Ente Parco ha infatti firmato un accordo con l'impresa Valle delle Ginestre di Tursi (MT), che procederà alla cattura di 500 cinghiali sotto la vigilanza della Guardia Forestale dello Stato.
L'azienda in cambio del lavoro potr�destinare i cinghiali alle proprie attività, compatibilmente da quanto è previsto dal Piano sperimentale. Le cattture verranno spalmate in sei mesi, un arco di tempo forse troppo lungo per scongiurare una proliferazione incontrollata. Il Parco sta intanto procedento alla liquidazione dei danni causati dai cinghiali nell'anno passato, in totale 500 mila euro. Le richieste da indennizzare per il 2008 sono circa 800, equamente divise tra i due versanti del Parco, quello lucano e quello calabrese.