La Regione Abruzzo in data 5 settembre ha avviato il procedimento Vinca (Valutazione di Incidenza Ambientale) per una nuova versione di Calendario Venatorio 2019 - 2020, dopo la sospensione del Tar. Dato che il calendario è stato sospeso fino al 25 settembre (data della discussione collegiale) e questa procedura per legge prevede un tempo di almeno 30 giorni per le osservazioni, non se ne capisce la logica. I tempi burocratici entrano in contrasto con le disposizioni, che prevedono per esempio l'apertura al 15 settembre.
A far notare la confusione della Regione è l'associazione SOA (Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus), autore per altro del ricorso al Tar, che evidenzia come gli uffici della Regione abbiano accolto l’osservazione della SOA sul fatto che ogni volta che viene depositata una variante sostanziale di una proposta di intervento bisogna far ripartire ex novo i termini del procedimento. “Solo per svolgere questa procedura – scrivono - si arriva come minimo al 6 ottobre prima di poterne discutere in comitato V.I.A.. Eppure stranamente quest’ultimo è stato convocato con all’ordine del giorno proprio la discussione sul Calendario il prossimo 12 settembre. Vorranno per caso discutere il provvedimento mentre sono aperti i termini per le osservazioni su di esso?”
“Inoltre – fanno notare - il calendario è costellato di incisi in rosso su eventuali ulteriori futuri provvedimenti del TAR. Infatti da un lato recepisce finalmente le indicazioni dell’ISPRA come avrebbe dovuto fare fin dall’inizio ma dall’altro introduce subordinate continue per estendere i periodi di prelievo, aprire la caccia a specie quali Coturnice e Allodola o consentire il prelievo in aree come foci fluviali e zone umide, qualora su uno o più contenuti dovesse arrivare dal TAR, peraltro solo in sede cautelare e non di decisione di merito che si avrà tra un anno, qualche via libera. Un modo di procedere che la dice lunga su una confusione amministrativa, peraltro reiterata, che alla fine di fatto fa riscrivere il calendario venatorio ai giudici come se fossero dei correttori di bozze. Ci si chiede cosa paghiamo a fare i funzionari regionali dell’ufficio caccia che da anni ormai dipendono dalle decisioni di TAR e Consiglio di Stato”.
Il calendario mantiene come specie cacciabili Pavoncella e Moriglione.