Le foreste lituane sono un vero paradiso per gli amanti della natura e la selvaggina proprio non manca. Quanto alla caccia, nel Paese che ha dato i natali al 29enne neo Commissario Ue all'Ambiente, Virginijus Sinkevicius, si può cacciare proprio di tutto: alci, cervi, caprioli, cinghiali, orsi, lupi, volpi, lepri, pernici, fagiani, oche, anatre, beccacce, procioni, lontre, manguste, tassi, furetti, donnole, galli cedroni, quaglie, beccaccini, cormorani, aironi cinerini e corvi.
La stagione venatoria inizia ad aprile, i mesi più intensi per la caccia sono novembre, dicembre e gennaio. Dopo la fine della stagione i cacciatori devono registrare i loro trofei, per conteggiare i prelievi. La caccia in passato ha avuto connotazione d'elite, tradizionalmente è stata per lo più un privilegio delle persone più ricche, ma negli ultimi decenni si è fatta strada anche una caccia più popolare. Il 54,4% ha un'istruzione medio alta, ma il 36,3% dei cacciatori ha un reddito basso, dunque la classe operaia è sicuramente ben rappresentata. In tutto si contano 31 mila cacciatori (di cui 1,48% donne). Il 29,5% dei cacciatori ha tra i 20 e i 40 anni, mentre il 48,7% va dai 40 ai 60 anni. Le foreste rappresentano in media il 33% del territorio, che complessivamente arriva a 65200 km quadrati. Gli abitanti sono due milioni e ottocentomila circa. Dunque su per giù un cacciatore ogni cento abitanti.
Non conosciamo ancora la posizione del Commissario sulla caccia, anche se ci immaginiamo non sarà tanto differente dallo spirito delle Direttive Ue, che riconoscono nel cacciatore una figura importante per la difesa di Habitat e Specie, a cui comunque dovrà ispirarsi. Intanto pubblichiamo questa foto, tratta dal web, che lo ritrae mentre si cimenta al tiro con l'arco.